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Pensioni. Riscatto degli anni di laurea, si potranno riscattare un massimo di 5 anni

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Con l’approvazione del decreto su pensioni e reddito di cittadinanza è stata introdotta una importante novità: si tratta del riscatto degli anni di laurea 2019, valevole per gli under 45 che abbiano iniziato a lavorare dopo il 1996.

Finora chi decideva di far valere gli anni universitari come lavorativi per poter accedere prima al pensionamento, doveva versare una somma elevata di contributi. Le cose sono cambiate con l’approvazione del suddetto decreto. 

Col riscatto flessibile si potranno riscattare un massimo di 5 anni: sarà il singolo a scegliere se riscattare l’intero periodo o singole parti e  quanti contributi versare all’INPS.

I vantaggi sono dati dal fatto che si potrà andare in pensione prima, a seconda della durata del proprio corso di studi, fermo restando che a contributi minori corrisponderà una pensione più bassa. Inoltre, per il riscatto della laurea, è prevista una somma più bassa rispetto al passato, pari a 5.241 euro per ogni anno di studio, ottenendo uno sconto del 30% e potendo portare in detrazione il 50% dell’onere pagato, in 5 quote annuali.

Si potranno riscattare periodi non coperti da contribuzioni, ma solo per i lavoratori che sono interamente nel sistema contributivo, con cui il calcolo della pensione avviene sulla base dei contributi versati nel corso della vita lavorativa, e non su quella dell’ultima retribuzione, più vantaggiosa, che si applica nel sistema retributivo; questo è il motivo per cui il riscatto flessibile non si applica a coloro che hanno iniziato a lavorare prima del 1996, per il quale vige quest’ultimo sistema.

I periodi universitari che si possono riscattare sono:

  • diplomi universitari, i cui corsi non siano stati di durata inferiore a 2 anni e superiori a 3;
  • diplomi di laurea, i cui corsi non abbiano avuto durata inferiore a 4 anni e superiori a 6;
  • diplomi di specializzazione, conseguiti dopo la laurea e al termine di un corso di durata non inferiore a 2 anni;
  • dottorati di ricerca, i cui corsi sono regolati da specifiche disposizioni di legge;
  • titoli accademici, introdotti dal decreto 3 novembre 1999 numero 509, ovvero laurea al termine di un corso di durata triennale e laurea specialistica, al termine di un corso di durata biennale propedeutico alla laurea.

I lavoratori che intendono chiedere il riscatto debbono essere iscritti all’AGO (assicurazione generale obbligatoria), o a forme equiparate e sostitutive, come la gestione separata o quella dei commercianti: riguarda quindi tutti i lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati, i lavoratori autonomi, i professionisti, gli artisti, gli imprenditori, ecc.

E’  possibile riscattare la laurea anche per i giovani ancora senza lavoro e quindi inoccupati che al momento della presentazione della domanda non risultino iscritti a nessuna cassa di previdenza obbligatoria o che non abbiano avviato un’attività in Italia o in un paese straniero.

Non possono chiedere il riscatto i titolari di pensioni e coloro che hanno iniziato a lavorare prima del 1996.Non possono essere riscattati gli anni di fuori corso.

La domanda, da presentarsi all’INPS, va effettuata per via telematica. Gli interessati possono presentare la richiesta direttamente all’Inps, se in possesso di Pin dispositivo o di Spid, l’identità unica per l’accesso ai servizi della pubblica amministrazione.

La domanda può anche essere presentata gratuitamente rivolgendosi ai CAF-patronati, commercialisti, intermediari autorizzati o al numero verde INPS.

Il sottosegretario al lavoro Durigon ha annunciato che il governo lavora per innalzare la soglia di età per riscattare gli anni di laurea ferma, finora, come si è detto, agli under 45.

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