L’Assegno unico e universale rappresenta una significativa riforma nel panorama del sostegno alle famiglie italiane, introducendo un sostegno finanziario più ampio e flessibile rispetto ai precedenti incentivi. Questo nuovo beneficio è destinato a famiglie con figli a carico fino ai 21 anni di età, senza limiti di età per i figli con disabilità. È un provvedimento inclusivo che copre lavoratori dipendenti, autonomi, pensionati, disoccupati e inoccupati.
L’importo dell’Assegno viene calcolato in base all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) del nucleo familiare del figlio beneficiario. Tale importo varia progressivamente, da un massimo di 189,2 euro per ciascun figlio minore con ISEE fino a 16.215 euro, fino a un minimo di 54,1 euro per ciascun figlio minore in assenza di ISEE o con ISEE pari o superiore a 43.240 euro.
Ci sono poi ulteriori maggiorazioni per specifiche situazioni familiari, come nuclei numerosi, genitori giovani, nuclei con quattro o più figli, figli con disabilità o figli di età inferiore a un anno. Queste misure mirano a garantire un sostegno adeguato alle famiglie in situazioni particolarmente impegnative.
L’Assegno può essere richiesto da uno dei due genitori, dal tutore del figlio o dai figli stessi una volta raggiunta la maggiore età. Le domande vanno presentate online tramite l‘INPS o attraverso enti di patronato, con il beneficio che inizia a essere erogato con effetto retroattivo dal mese di marzo per le domande presentate entro giugno di ogni anno.
Questa misura sostituisce diverse prestazioni precedenti, come il premio alla nascita, gli assegni familiari e il bonus bebè, semplificando il panorama delle prestazioni di sostegno alla natalità. È importante notare che l’Assegno unico e universale non influisce sul reddito IRPEF e può essere cumulato con altre misure di sostegno, come l‘ADI.
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