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Installare un condizionatore in condominio: ecco le regole

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L’estate è arrivata e ora hai bisogno di installare un condizionatore? Se abiti in condominio, sappi che ci sono regole da seguire. Leggi questo articolo per sapere cosa devi fare per rispettare i diritti dei vicini e non solo. Le regole comunali per i condizionatori in condominio. Per prima cosa, devi verificare se nel tuo Comune sono in vigore divieti o limitazioni particolari: ogni regolamento comunale può imporre di rispettare distanze ben precise.

Dove posizionare il condizionatore in un condominio?
Per quanto riguarda l’unità esterna, va innanzitutto considerato l’eventuale impatto estetico dell’intero condominio. I problemi maggiori si verificano quando non si può mettere l’unità esterna sul proprio balcone ma bisogna installare un condizionatore su un muro perimetrale. Il semplice regolamento condominiale non può vietare di installare un sistema di condizionamento, a meno che non si tratti di un regolamento “contrattuale” o nel caso in cui ci sia stata una votazione all’unanimità dei condòmini.

Come fare richiesta al condominio 
Solitamente non occorre il consenso dell’assemblea per l’installazione del condizionatore, tuttavia, se il condizionatore ha un elemento esterno, è consigliabile, inoltrare prima dell’inizio dei lavori una comunicazione anche per e-mail all’amministratore.

Le distanze da rispettare
Per non disturbare i vicini dei piani superiori, è necessario rispettare le distanze in verticale o in appiombo. Se si vuole appoggiare la parte esterna su un muro in cui esistono vedute dirette od oblique, questa deve arrestarsi almeno a tre metri sotto la soglia delle finestre. I tubi devono rispettare la distanza di almeno un metro. Tali distanze, non devono essere rispettate se i condizionatori sono amovibili e di dimensioni ridotte.

Cosa fare se l’impianto di condizionamento del vicino mi disturba?
Se non ottieni alcun risultato parlando con il vicino in questione o con l’amministratore, puoi mandare una diffida. Se questo tentativo viene ignorato, puoi rivolgerti al giudice di pace per ottenerne la cessazione e un risarcimento.
Esiste anche la via amministrativa: la legge ha stabilito le soglie di rumore per tutelare i cittadini, i quali si possono rivolgere all’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa).
Oppure la tutela penale: se il rumore infastidisce un ampio numero di persone, può scattare il reato di disturbo della quiete pubblica.

Fonte: Sito www.casadelconsumatore.it

Il blog del Consumatore