Se percepisci la Naspi, è possibile continuare a lavorare rispettando alcune regole precise. Per lavorare mentre percepisci la Naspi, è fondamentale comunicare all’INPS l’inizio di un nuovo lavoro entro 30 giorni.
I limiti di reddito variano in base alla tipologia di lavoro. Nel caso di lavoro dipendente, se il reddito annuale non supera 8.500 euro lordi, l’indennità Naspi verrà ridotta dell’80% del reddito previsto. Se il nuovo contratto è a tempo determinato e non supera i 6 mesi, la Naspi viene solo ridotta. Per redditi superiori a 8.500 euro, l’indennità è sospesa.
Per il lavoro autonomo, il reddito annuale non deve superare 5.500 euro. Anche in questo caso, l’indennità è ridotta dell’80% del compenso percepito. Superando questa soglia, si perde il diritto alla Naspi. Le prestazioni occasionali sono compatibili fino a 5.000 euro annui e non richiedono comunicazione all’INPS. I contratti compatibili includono anche il lavoro a chiamata, fino a 8.500 euro annui, e gli stage, con lo stesso limite di reddito. I redditi derivanti da attività sportive dilettantistiche sono interamente cumulabili senza necessità di comunicazione all’INPS.
Anche il Libretto Famiglia e il contratto telematico Presto sono compatibili fino a 5.000 euro annui, totalmente cumulabili. Al termine di un lavoro subordinato a tempo determinato che ha sospeso la Naspi, l’indennità riprenderà automaticamente. In sintesi, lavorare durante la Naspi è possibile, ma è cruciale rispettare i limiti di reddito e le procedure di comunicazione per non perdere il diritto all’indennità e evitare sanzioni.
Con Tucittadino sarai sempre aggiornato sulle novità e potrai conoscere a fondo i tuoi diritti. La nostra missione è aiutarti e supportarti, garantendoti un vantaggio concreto.