Un tema di grande interesse per molti lavoratori è la possibilità di avere due contratti di lavoro part-time con lo stesso datore di lavoro. Secondo il Ministero del Lavoro e la Cassazione, questa situazione è consentita a patto che le mansioni siano completamente diverse e che vi sia un effettivo interesse da parte dell’azienda.
Lavorare per lo stesso datore di lavoro con due contratti part-time può sembrare una scelta insolita, ma in alcuni casi è una soluzione vantaggiosa sia per il dipendente che per l’azienda. Tuttavia, esistono delle condizioni precise che devono essere rispettate per garantire la legittimità di questa forma di impiego.
Prima di tutto, le mansioni svolte nei due contratti devono essere completamente diverse. Questo significa che il lavoratore non può semplicemente svolgere lo stesso tipo di attività in orari differenti, ma deve invece ricoprire ruoli distinti che richiedano competenze e responsabilità differenti. Questo è necessario per evitare situazioni di sovrapposizione che potrebbero portare a problematiche contrattuali e gestionali.
Inoltre, deve esistere un effettivo interesse da parte dell’azienda. Questo significa che l’azienda deve avere una reale necessità di coprire quei due ruoli distinti e che l’assunzione dello stesso lavoratore per entrambi i contratti deve rappresentare una soluzione ottimale per le sue esigenze organizzative.
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