Dal mese di settembre 2018, è cambiata la legge sull’etichettatura: tutti i prodotti a base di pomodoro devono indicare il paese di provenienza della materia prima. Leggendo questo articolo è possibile saperne di più.
Dopo il latte e i suoi derivati, anche i prodotti a base di pomodoro devono avere indicato sull’etichetta il paese della materia prima. Fino a fine agosto 2018, era obbligatorio solo per la passata indicare il paese di origine, veniva indicato solo lo stabilimento di produzione o il distributore e, quindi, un prodotto fatto con pomodoro proveniente ad esempio dalla Cina, anche se soltanto lavorato e confezionato in Italia, poteva riportare la scritta “Made in Italy” sull’etichetta.
Adesso la legge italiana rende obbligatorio indicare il paese di origine non solo per la passata ma anche pelati, polpe, concentrati, salse e sughi e tutto dovrà essere indicato.
Ecco le diciture che si troveranno sempre di più sui prodotti confezionati in Italia: “Paese di coltivazione del pomodoro”, “Paese di trasformazione del pomodoro” e “Origine Italia”.
Se invece i Paesi coinvolti sono diversi, si può trovare la dicitura: paesi “UE”, “non UE”, “UE e non UE”. I prodotti già in commercio non ancora in regola con l’etichetta potranno essere comunque venduti finché non verranno esaurite le scorte.
Fonte: Il blog del Consumatore