La prescrizione delle bollette della luce è un tema di grande interesse per molti consumatori, specialmente per chi si trova a dover affrontare richieste di pagamento arretrate. Se ti stai chiedendo dopo quanti anni si prescrive una bolletta della luce, la risposta varia a seconda della data di emissione della bolletta stessa.
Dal 1° gennaio 2019, infatti, i tempi di prescrizione delle bollette della luce sono stati ridotti a due anni, mentre per le bollette emesse prima di questa data si applicano le vecchie regole, con una prescrizione che avviene dopo cinque anni. Questo significa che, per le bollette della luce emesse dal 1° gennaio 2019 in poi, il fornitore ha un termine di due anni per richiedere il pagamento. Se trascorrono più di due anni dalla scadenza della bolletta senza che il fornitore abbia inviato una richiesta formale di pagamento, quella bolletta sarà prescritta e non potrà più essere richiesta legalmente.
Ad esempio, se una bolletta della luce scade il 1° febbraio 2022, il fornitore ha tempo fino al 1° febbraio 2024 per richiedere il pagamento. Se questa richiesta non viene fatta entro questo termine, non sarai più obbligato a pagare. Tuttavia, per le bollette emesse prima del 1° gennaio 2019 si applica la vecchia normativa, che prevede una prescrizione di cinque anni. Questo significa che, se ricevi una richiesta di pagamento per una bolletta della luce relativa a consumi antecedenti al 2019, il fornitore ha ancora cinque anni per poter esigere il pagamento. Ad esempio, se una bolletta relativa al 2017 non è stata ancora pagata, il fornitore ha tempo fino al 2022 per richiedere il pagamento. Dopo questo termine, la bolletta sarà prescritta e non sarà più necessario pagarla. Se ti viene richiesta una bolletta della luce che consideri prescritta, hai il diritto di contestarla.
La contestazione deve essere effettuata per iscritto e deve fare riferimento ai termini di prescrizione stabiliti dalla legge. Per procedere con la contestazione, verifica prima di tutto la data di emissione della bolletta e confrontala con i termini di prescrizione (due anni per le bollette emesse dopo il 1° gennaio 2019, cinque anni per quelle precedenti). Successivamente, invia una lettera di contestazione al tuo fornitore di energia elettrica, facendo riferimento alla normativa che prevede la prescrizione. Se il fornitore insiste nel richiedere il pagamento nonostante la bolletta sia prescritta, puoi rivolgerti a un’associazione di consumatori o richiedere l’intervento dell’Autorità per l’energia (ARERA) per risolvere la disputa. È importante ricordare che la prescrizione si applica anche alle altre utenze domestiche, come gas e acqua.
Anche per queste, dal 2019, i termini di prescrizione sono stati ridotti a due anni. In conclusione, conoscere i tempi di prescrizione delle bollette della luce è essenziale per evitare di pagare importi non dovuti. Se ricevi una bolletta per consumi antecedenti al termine di prescrizione, hai tutto il diritto di contestarla e non pagare. Se hai dubbi, consulta TuCittadino: il nostro team esperto ti aiuterà a tutelare i tuoi diritti di consumatore.