Quota 100 consiste in una riforma che, previa approvazione dell’apposito decreto, consentirà una uscita anticipata dal mondo del lavoro rispetto ai requisiti richiesti dalla legge Fornero: 62 anni di età e 38 anni di contributi, in modo da raggiungere, appunto, quota 100.
Quota 100 è quindi volta ad anticipare l’età pensionabile dei lavoratori iscritti presso:
- l’assicurazione generale obbligatoria gestita da Inps;
- le gestioni speciali dei lavoratori autonomi;
- la gestione separata dell’Inps;
- i fondi sostitutivi ed esclusivi dell’assicurazione generale obbligatoria.
Si distingue tra dipendenti privati e pubblici ai fini della decorrenza del beneficio:
- per i primi si partirà da aprile 2019. Nel caso in cui si dovessero maturare i requisiti dopo tale data, la decorrenza della pensione avverrà dopo 3 mesi dalla data di maturazione dei medesimi;
- per i dipendenti pubblici quota 100 partirà dal 1 luglio, purché siano in possesso dei requisiti entro il 31 marzo 2019 e presentino, con un preavviso di almeno 6 mesi, domanda di pensionamento anticipato all’amministrazione di appartenenza. Con quota 100 maturata ad aprile si potrà beneficiare del trattamento anticipato a partire da ottobre.
La proposta ha carattere sperimentale per il triennio 2019-2021, con divieto di cumulo tra reddito da lavoro e pensione.
Per conoscere l’importo del proprio assegno verrà predisposto dall’Inps un servizio on line. Tuttavia ciò sarà possibile solo quando queste misure diverranno definitive con la pubblicazione, in Gazzetta Ufficiale, del relativo decreto.
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